Come ogni anno, i ragazzi hanno percorso il cammino di Sant’Antonio: il 16 ottobre partendo da Camposampiero, sono arrivati fino al Santo di Padova dopo 25 chilometri di camminata.

Alla fine della giornata, alcuni ragazzi si sono ritrovati per raccogliere alcune riflessioni.

IL CAMMINO DI SANT'ANTONIO

Daniele: "Il cammino mi ha aiutato ad affidare mio fratello e la sua vita."

Nicola: "Adoro camminare perché mi aiuta a riflettere e a prendermi uno spazio tutto per me. Per me il cammino è stato un momento di riflessione personale: sto vivendo molte cose in questo periodo e ho avuto la possibilità di prendermi del tempo per mettere ordine dentro dando un nome a tutto ciò che sto vivendo. È stata un’occasione per affidare tutto a Dio, proprio come facevano e fanno i pellegrini. Mi piacerebbe fare più spesso giornate così soprattutto se si è in compagnia perché diventa tutto più leggero."

Simone: "Per me è stato una camminata in compagnia di amici."

Giorgia: "È stato il primo cammino lungo che ho fatto per qualcosa di bello e con un obiettivo: impegnativo ma rilassante. Dopo un po’ che camminavo mi veniva naturale e non dovevo più pensare a mettere un piede dietro l’altro e sicuramente non essere sola, ma con un gruppo di amici con uno stesso obiettivo, mi ha aiutata e mi ha permesso di avere degli incontri molto belli, alcuni anche profondi.

In ogni caso non ho solo parlato: ne ho approfittato per prendermi un momento di pausa, per affidare me stessa e tutte le intenzioni che portavo nel cuore e per lasciare spazio perché fosse Dio a parlarmi e non io a parlarGli."

Tatiana: "È stata un’occasione di incontri."

Antonio: "Mi piace molto fare queste esperienze: camminare mi da un senso di pace, di affidamento e mi permette di stare davanti ad alcune cose a cui normalmente non dedicheresti tempo. Camminando fisicamente è come se camminassi anche interiormente e spiritualmente e alla fine questo è il senso dei pellegrinaggi. Durante il cammino ci sono stati dei momenti di incontro ma anche di divertimento insieme agli amici con cui camminavo. Fisicamente, per me fare il cammino non è stato per nulla pesante ed è anche per questo che ho il desiderio di fare il prossimo anno, o in futuro, il cammino d’Assisi."

Valentina: "Ho fatto il cammino sia con un’intenzione personale molto forte per me, sia con quella che ci eravamo proposti tutti insieme: di chiedere ad ogni passo, il dono della “verità”, della “pace” e della “gioia”. Per questo ne ho approfittato per riflettere su quanto sono vera oggi nella mia vita, dove ancora non c’è pace in me, e cosa mi da gioia. È stato incredibile sperimentare poi che tutta la fatica che ho fatto è stata ricompensata proprio con quei doni tanto desiderati. Ho avuto modo di vedere la differenza di come ho vissuto il cammino lo scorso anno, e sono rimasta stupita del cambiamento: non mi sarei mai aspettata di arrivare ad essere quella che sono oggi. Verso la fine è stato faticoso: avevo dolori dappertutto ed ero tentata di fermarmi, ma voltandomi ho visto un albero bellissimo che aveva solo un ramo secco. Mi ha colpito particolarmente e così ho deciso di staccarlo; mi ha dato la carica di continuare fino alla fine con l’intenzione di far fiorire le parti di me che devono ancora germogliare. Alla fine del cammino, quando sono arrivata, sono stata molto soddisfatta e come gesto simbolico, ho lasciato un pezzo del ramo sulla tomba del Santo. Durante il tragitto ho avuto modo di parlare con gli altri e sono state belle le condivisioni che ho avuto soprattutto con alcune persone con cui nell’ultimo periodo non avevo avuto modo di parlare."

Martina: "Inizio dicendo che non mi sarei mai aspettata di fare una cosa del genere, è stata una bella esperienza. Mi sono messa alla prova, non tanto per il camminare, ma più per stare in compagnia degli altri e soprattutto di me stessa, cosa che non faccio molto spesso."

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