LES MISÉRABLES:

IL MUSICAL

STESSO FILM OCCHI DIVERSI

Dopo la visione di “Les Miserables”, all’interno della casa femminile, le ragazze si sono scambiate qualche opinione sul celebre film. Una ragazza accolta, ha deciso di condividerle a tutti noi.

“Les Misérables" è un film tratto dall'omonimo romanzo di Victor Hugo di genere musicale e drammatico diretto da Tom Hopper e distribuito dalla Universal Pictures nel 2012. Vincitore di diversi premi prestigiosi (Oscar, Golden globe, ecc…) parla della vita e la conversione di un uomo, Jean Valjean, interpretato da Hugh Jackman che viene condannato nella Francia del 1815 a 19 anni di lavori forzati a causa del furto di un pezzo di pane per il figlio malato di sua sorella. Jean si trova a confrontarsi con il mondo della rivoluzione francese e delle ingiustizie del tempo. Cambia totalmente la sua vita per Dio dopo essere stato ospitato in un monastero e aver conosciuto la misericordia del Signore, riconoscendo i suoi peccati. Cambia identità e decide di ricominciare una nuova vita, trovandosi dopo 8 anni sindaco e imprenditore di una cittadina. La sua maschera però cadrà per pietà di un uomo che viene scambiato per lui e che sarebbe stato condannato ingiustamente. Jean Valjean si fa avanti e si mostra in verità rischiando la vita e perdendo la stima dei potenti del luogo.

Incontriamo poi Fantine, una donna senza marito con una figlia da mantenere. Perde il lavoro poiché ciò creava forte scandalo all’azienda, e decide di vendere denti, capelli e corpo per pagare i debiti per sua figlia Cosette. Si ammala gravemente, Jean la conosce e colpito da tanta miseria le promette di prendersi cura della figlia ancora bambina e lasciata a se stessa con una coppia malfamata. Fantine muore e Jean prende sotto la sua protezione Cosette. Anni dopo mentre a Parigi insorge la Rivoluzione, Jean è ricercato nuovamente dalle crudeli forze dell’ordine del tempo, e Cosette ignara di tutto, nel frattempo si innamora di un giovane ribelle. La vita di tutti i personaggi viene messa sottosopra e l’unica speranza certa per il protagonista rimane la misericordia di Dio.

Un film che ti tocca e che ti stupisce su molti punti: oltre al prestigioso cast, una fotografia e regia impressionante, accompagnati dalla genialità di Arthur Honegger espressa in una musica che ti trascina nella mente, nel dolore e nelle passioni dei personaggi, questo film infiamma lo spirito di cristiani e non, per la presenza del Signore come coprotagonista dell’opera.

Mi chiamo D. e a 17 anni, mi confronto con una realtà fondata su valori cristiani: la “Domus Familiae Padre Daniele”. Vengo da un passato tutt’altro che cristiano in quanto non sono nemmeno battezzata, ed ora come Jean Valjean, mi sto confrontando con il mio spirito che sta conoscendo un Dio pieno di misericordia e che parla di pace, cosa vista prima come sinonimo di utopia. Sono sempre stata legata all'opera di Tom Hopper, in quanto mi ha sempre colpito la scelta di mettere in musica una storia straziante e realistica del dolore del tempo. Un dolore che ho respirato e che continua ad agitare il mio essere; ma cosa è cambiato nel vedere “Les Miserables” oggi, rispetto a pochi mesi fa?

Dio è sempre partecipe nella nostra vita, non ci lascia soli nemmeno se lo rinneghiamo, una volta che Lo si chiama, Lui gioisce e ti ama da Padre. Prima, nulla aveva senso, la vita era un susseguirsi di eventi, un passare il tempo ad aspettare la fine. Dio invece ci dice che la morte è sconfitta e che un giorno saremo tutti al suo cospetto.

La D. di un tempo non lo sapeva, guardava forti immagini di rivoluzione, realtà cruda e drammi amorosi in musica, una potente arma contro la noia dei momenti vuoti, ma che in realtà faceva risorgere il pensiero doloroso legato al cuore, che teneva gelosamente custodito ma allo stesso tempo disprezzato.

Ieri, la stessa D., ha preso la decisione della visione di questo musical e chi se lo sarebbe aspettato che lo stesso film che prima coccolava i suoi pensieri bui, ora li scaccia solo perché crede?

Il Signore regista della nostra vita, si fa vedere, anche così, e non smette mai di stupirci una volta che siamo chiamati ad essergli fedeli. Non so come andrà avanti il mio percorso, né le scelte che compirò ma sono sicura che, se come Jean Valjean mi lascerò guidare dallo Spirito Santo, non sarò mai più condannata alla vita di prima. La mia vita diventa una partita personale, fatta di cadute e corse a ostacoli ma con una meta ben precisa: il Paradiso! Per tornare dai miei angeli e metterci del mio per fare, con semplicità, nel mio piccolo, di questo mondo tanto scoraggiato dal maligno, un posto migliore.

Il dolore ha sempre un senso, spesso e volentieri vuole rivelarci una gioia più grande.

LES MISÉRABLES: IL MUSICAL

Dopo la visione di “Les Miserables”, all’interno della casa femminile, le ragazze si sono scambiate qualche opinione sul celebre film. Una ragazza accolta, ha deciso di condividerla a tutti noi.

10/21/2022

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