UNA STORIA CHE LASCIA IL SEGNO

Un desiderio che cresce

Nasce come preghiera nel cuore di Danieli Cristina, psicologa, che consegna al Signore il dolore di vedere una crescente sofferenza esistenziale, e non patologica, nei giovani che dagli anni 90, incontra presso il suo studio o nelle scuole, essendo la titolare del Centro Psicopedagogico per l’orientamento.

Cristina nell’incontro in studio con i giovani che iniziano ad esprimere i loro disagi con condotte asociali, si rende conto che la loro sofferenza non è solo di natura psicologica, ma esistenziale. Un dolore nei giovani che tenta di esprimere l’esigenza più profonda di “cercare un senso alla propria vita”, di cercare la felicità tramite esperienze “devianti”.

I ragazzi comunicavano, se pur in modo diverso ed unico, di avere bisogno di un “luogo” dove vivere esperienze emotivamente forti ma positive e non distruttive. Consegnavano alla psicologa i loro sogni e i desideri legati ai talenti che sentivano di possedere, ma che nessuno riusciva veramente ad ascoltare.

Padre Daniele Hekic

Questa domanda di dare “un luogo” dove i ragazzi potessero sperimentare la “bellezza di sé” e dei propri talenti “divertendosi” senza ricorrere all’uso di alcool, o di esperienze “estreme” da sballo del sabato sera, si è resa concreta nel 1998 quando Cristina, sostenuta da Padre Daniele Hekic (frate francescano o.f.m.) che diviene suo Padre Spirituale, viene da lui accompagnata, dapprima, a comprendere cosa stava a lei accadendo nell’incontro con questi giovani, poi, guidata a “passi svelti” nell’obbedienza a ciò che il Signore aveva in mente di fare usando lei e la sua famiglia nell’Opera che poi sarebbe nata. Questo accompagnamento da parte di P. Daniele è continuato e continua tutt’oggi, in modalità diversa, anche dopo la sua morte avvenuta, in odore di santità, il 26 settembre 2009.

Il rosario del Venerdì sera

Terminato il rapporto professionale è nata un’amicizia totalmente gratuita non solo con i giovani, ma anche con le loro rispettive famiglie.

Nel cuore di Cristina erano presenti alcuni desideri:

1) camminare e mettere i piedi “dietro” le orme di Cristo,

2) rendere visibile la paternità e maternità di un Dio che, incarnandosi cambiasse la vita dei giovanissimi e restituisse loro gioia piena, attraverso questa proposta d’Amore.

La prima proposta è stata, pertanto, quella di trovarsi a pregare il rosario il venerdì sera, prima a casa di Cristina e della sua famiglia, poi nelle famiglie che via via lo desideravano, ed infine nella taverna di una casa privata, messa a disposizione proprio per favorire gli incontri di preghiera e di formazione.

Successivamente, tale luogo diventa la prima casa di accoglienza fino al 2009.

Un'amicizia in Cristo

A fianco di Cristina e di queste prime famiglie si è resa evidente però, l’esigenza di un accompagnamento spirituale quotidiano a questi ragazzi, che nell’incontro con P. Daniele si lasciavano toccare dal cuore di Gesù .

L’incontro tra questo sacerdote e i 14 ragazzi che regolarmente si ritrovavano per condividere il tempo libero, ha preso la forma di un’amicizia in Cristo che chiede un “luogo” dove vivere tutto: dallo studio al tempo libero, al “fare musica”, ecc. … in un clima di gioia che contagiava chiunque si incontrava.

Si faceva “acceso” nel cuore di Cristina e dei/delle ragazzi/e il desiderio di una “casa”.

La comunità Cenacolo

Questa “casa” è stata all’inizio, per molti, la comunità Cenacolo di Suor Elvira con sede a Saluzzo, che per alcuni anni è stata luogo di rinascita per tanti ragazzi incontrati nell’attività di psicologa da Cristina Danieli.

www.comunitacenacolo.it

Nascita dell'associazione

Nel 2002, poiché i ragazzi incontrati da Cristina non risiedevano a Padova, ma provenivano anche da altre città d’Italia, e le famiglie non riuscivano più ad offrire loro quella temporanea disponibilità ad accoglierli affinché, come richiesto dai loro genitori, potessero “staccarsi” dai luoghi e dagli amici con i quali facevano esperienze fortemente negative, oltre all’accoglienza presso le famiglie, i ragazzi hanno avuto la possibilità di essere accolti, per un periodo più o meno limitato di tempo, rispettivamente presso due appartamenti abitati rispettivamente dai giovani ragazzi e dalle giovani ragazze che nel frattempo, avendo recuperato gli anni di studio, laureandosi, lavorando e sposandosi, offrivano gratuitamente agli accolti, ospitalità.

Successivamente, grazie ad una donazione consistente è stato reso possibile il trasferimento in due case più grandi capaci di accogliere più ragazzi/e. Tale donazione ha reso indispensabile che questa avventura umanamente cristiana si costituisse in associazione.

Casa della Famiglia

È nata, così, il 1° gennaio 2001 la “DOMUS FAMILIAE P. DANIELE “ o.n.l.u.s.

Il nome dell’Associazione significa letteralmente “casa della famiglia” in quanto nasce come desiderio di ricreare il clima familiare sull’esempio della Sacra Famiglia, nella paternità e maternità di un Dio incarnato.

Fin da subito, nello spirito di abbandono totale a ciò che ha originato questa storia, si è scelto di vivere di Provvidenza senza appoggiarsi a strutture e/o contributi statali o para-statali e di accogliere gratuitamente chi chiedeva aiuto. Si è scelto di vivere nell’abbandono a quella stessa Provvidenza che oggi riconosciamo averci preparato le due case in cui viviamo!

Sin dagli inizi, inoltre, vedendo l’incessante richiesta di accoglienze, e il crescere della partecipazione di tante persone al rosario del venerdì sera, P. Hernan ha consigliato Cristina di cominciare a condividere quanto accadeva anche a Sua Eccellenza Mons. Antonio Mattiazzo, Arcivescovo di Padova che nel 2009 costituisce l’associazione come “Associazione Privata di Fedeli”.

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